L'associazione Tenaganita ha criticato la decisione del governo malese di riaprire il reclutamento di migranti dal Bangladesh dopo che migliaia di lavoratori stranieri già presenti nel Paese sono rimasti senza lavoro, alloggio e protezione legale, intrappolati in un sistema di sfruttamento corrotto, secondo la direttrice dell'ong, Glorene A Das.
Fra le criticità la bassa affluenza in alcune aree (nella capitale un misero 21%) e l’assenza di una visione nazionale sul decentramento. Un fattore che blocca l’emergere di una autorità locale veramente autonoma. Un passo comunque positivo nella prospettiva delle elezioni politiche del maggio 2026.
Nella penisola si intensificano ormai di anno in anno gli effetti del cambiamento climatico che vanno a intrecciarsi con la carenza idrica per il mancato flusso dell’acqua del Dnipro, dopo la separazione dall’Ucraina. Pesanti le conseguenze per l'agricoltura locale, che punta il dito contro l'utilizzo dell'acqua nelle piscine e nei villaggi turistici a sostegno del turismo in forte crisi a causa della guerra.
P. Romanelli sottolinea il “legame forte” fra i cristiani della Striscia con il pontefice e il predecessore. Agli appelli alla pace si accompagna il “forte accento” sulla condizione di “grave carestia” che è diffusa. L’esercito israeliano prosegue l’offensiva, Netanyahu apre all’ingresso parziale di aiuti dietro pressioni Usa. La speranza più grande: “poter vivere nella nostra terra”.
L'udienza in Vaticano alle delegazioni ecumeniche e ai rappresentanti delle altre fedi giunti a Roma per l'inizio del ministero di Leone XIV. Prima dell'incontro un'udienza privata con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Sottolineata la concomitanza tra l'elezione e i 1700 anni del Concilio di Nicea: "L'unità tra noi non può essere che nella fede". Agli ebrei: "Anche in questi tempi difficili, segnati da conflitti e malintesi, continuiamo con slancio il nostro dialogo prezioso”.
All’indomani del Vesak Poya, si è svolta a Colombo una grande iniziativa di solidarietà, presenti 80 monaci birmani. Hanno aderito anche musulmani, indù e cristiani. Dopo il sisma in Myanmar, la comunità srilankese si è mobilitata con donazioni, raccolte e aiuti concreti per gli oltre 400 monaci in formazione nel Paese. I loro sostenitori colpiti non possono più aiutarli. P. Rohan Silva: “Tendiamo le mani alle vittime, come fu per noi dopo lo tsunami del 2004”.